News: Ea seguiti videogiochi e trasposizioni cinematografiche

Electronic Arts sta certamente sforzandosi di espandere il proprio repertorio con l'inclusione di nuovi IP, ma questo non vuol dire che i seguiti (colonna portante del publisher americano) siano stati banditi dalle strategie commerciali, tutt'altro.
Non stupisce dunque che il presidente di EA Games Frank Gibeau abbia affermato chiaramente di avere in progettazione, presso gli studi EA, ben tre seguiti di altrettanti giochi che si sono rivelati particolarmente riusciti: Dead Space, Battlefield: Bad Company e Army of Two.
Non ci sono molti dettagli al riguardo tranne la possibilità concreta che tutti e tre i nuovi capitoli seguano la struttura dei predecessori, magari piazzandosi rispetto ad essi su diversi piani cronologici (seguiti, o prequel, secondo la moda imperante).
In particolare, Dead Space sembra destinato a diventare il centro di un fitto commercio basato su diversi canali: dai libri, al merchandise di vario tipo fino al probabilissimo film cinematografico, la cui strada sarebbe poi già bella che spianata dalla struttura narrativa solida - e già "tagliata" per la telecamera - dell'horror fantascientifico appena uscito.
Tuttavia, sembra che Army of Two sia in vantaggio come tempistiche produttive: EA è già al lavoro sul film dei due mercenari (secondo quanto riportato ancora da Variety), avendo stretto un accordo con Universal e trovandosi per la prima volta nel ruolo di produttore cinematografico. Scott Z. Burns, che ha lavorato precedentemente a The Bourne Ultimatum, sarebbe incaricato di scrivere la sceneggiatura, sulla quale lo studio sembra puntare particolarmente, visti gli elementi da sfruttare: "l'ambiguità di queste corporazioni militari private porta un certo peso adatto ad un thriller intelligente, con una certa rilevanza su cosa sta succedendo nel mondo al giorno d'oggi", ha detto Burns, che ha poi specificato di non essere "un videogiocatore". Questo spiega molte cose, prima di tutto il fatto di pensare di poter ricavare un "thriller intelligente" con due protagonisti abituati a scambiarsi battute come "guarda qui, guarda là, è così che si fa".